Mino Legacy – 2017
Febbraio 1, 2017SOLO
Crocevia di Suoni Records CDS018
April, 2020
Felice Clemente | tenor and soprano sax, clarinet
Crocevia di Suoni Records presents: “SOLO” the new album by Felice Clemente recorded live at Montecalvo Versiggia Church liner notes by Paolo Fresu from march 21, 2020 in the best record stores.
LINER NOTES BY PAOLO FRESU
A solo is an intricate piece of work.
A solo of saxes and clarinet is even more so, as it exposes the raw side of an artist, striking for that delicate balance between compositional and performing thought.
It is hence a point of arrival, revealing itself through a sound introspection, one that arises from that soulful place, deep down, where the artist conceives the horizontal dimension of the melodic construction.
The harmonic dimension unfolds through the magic of echoes and reverberations that draw inspiration from the nave and arches of a church, or a basilica.
Virtually, a demonstration of how the dense dialogue between the instruments and the place that welcomes them is the result of an ancient marriage ceremony, belonging to the history of mankind.
I believe that here lies the hidden key to the reading (and listening) of Felice Clemente’s SOLO.
Nevertheless, this is not a simple longing for musical solitude, but the sheer need to convey the artist’s soul to the world, by engaging in a dialogue with a space that belongs to everyone.
The eighteenth-century church of Montecalvo Versiggia becomes then a new instrument, one that counterbalances Clemente’s reeds. A place where he skilfully moves within a vast and heterogeneous repertoire, that ranges from his original compositions, all the way through Hagen, Marsalis, Godard, Morricone, Nuzzolese, Di Gregorio, Peréz Forte and Bach.
And yet, it is through a deep and meticulous listening act that one perceives a cessation of the compositional architecture. The impression is that, in the subtle balance between inside and outside, each melody takes on a universal dimension, going beyond the performer and the composer, to finally move into a place belonging to no one, a place that everyone may discover through the ritual of listening.
If SOLO is the outcome of two years of questions and research, the answers are hidden in the intimate sound that feeds such a journey. Like a lonely pilgrim, Felice Clemente meets the world on his way, as he roams in a deep and fascinating wanderlust.
Paolo Fresu
Il solo è una opera complessa. Un solo di saxes e clarinetto lo è ancora di più, perché mette a nudo l’artista nel sottile equilibrio tra pensiero compositivo ed esecutivo. È pertanto un punto di arrivo che si manifesta attraverso una introspezione sonora, che nasce nella parte intima di colui che pensa la dimensione orizzontale della costruzione melodica. Quella armonica si esplica nella magia dei rimandi di echi e riverberi, i quali traggono spunto dalla navata e dalle arcate di una chiesa o di una basilica.
Quasi a dimostrare quanto il fitto dialogo tra gli strumenti e il luogo che li accoglie sia frutto di un antico matrimonio, che appartiene alla storia dell’uomo. È in questo, a mio avviso, che si cela il piano di lettura (e di ascolto) del SOLO di Felice Clemente.
Questo non è un semplice bisogno di solitudine musicale, ma altresì l’esigenza di comunicare con il mondo la propria anima, dialogando con uno spazio che appartiene a tutti. La chiesa settecentesca di Montecalvo Versiggia diviene un nuovo strumento, che contralta con le ance di Clemente, laddove questo si muove sapientemente in seno a un repertorio vasto ed eterogeneo, che spazia dalle sue composizioni originali passando per Hagen, Marsalis, Godard, Morricone, Nuzzolese, Di Gregorio, Peréz Forte e Bach. Ma è attraverso l’ascolto profondo e minuzioso che si percepisce un annullamento dell’architettura compositiva. L’impressione è che ogni melodia assuma, nel sottile equilibrio tra dentro e fuori, una dimensione universale che va oltre l’esecutore e il compositore, per muoversi in un luogo di nessuno, che ognuno ritrova nel rito dell’ascolto. Se SOLO sono due anni di domande e di ricerca, le risposte si celano nell’intimo suono che alimenta il viaggio. Come un solitario pellegrino, Felice Clemente incontra nel suo cammino il mondo, errando in un wanderlust profondo e affascinante.
Paolo Fresu
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